venerdì 4 novembre 2011

Berlusconi deve dimettersi? Vota il sondaggio...



La situazione nel nostro Paese è ottimisticamente "drammatica". La crisi che inghiotte tutto il mondo sembra avere un "occhio di riguardo" per noi. La colpa è di tutti e di nessuno, d'altra parte siamo italiani e in Italia non c'è mai un colpevole, è risaputo... (!)
Ma parliamo del governo. In molti sono convinti che un cambiamento da questo punto di vista porterebbe dei vantaggi immediati, in ottica economica, rasserenando i mercati. Eh, questi mercati agitati, ci vorrebbe uno psicologo!

Si parla di governo tecnico, di elezioni anticipate, ma che bisogna fare? E, soprattutto, Berlusconi deve dimettersi visto che in molti puntano il dito verso di lui accusandolo di mettere in "cattiva luce" il paese?
Propongo dunque un sondaggio secco, così per tastare il terreno:


Berlusconi deve dimettersi?
Si, subito.
Si, ma non ora.
No, deve proseguire fino a fine mandato.
Non saprei rispondere.


  
pollcode.com free polls 



Dopo aver votato potete esprimere le vostre considerazioni nei commenti. Con educazione...

P.s. il sondaggio non è basato su campioni stabiliti, è solo un modo per esprimere la propria personale opinione. Punto.

mercoledì 28 settembre 2011

I soldi non contano? Fesserie! Problemi, frustrazioni, esasperazione…

Vorrei proprio sapere se tutti quelli che si ostinano a dire che i soldi non contano nella vita hanno una visione realistica dell'attuale mondo che ci circonda... a quanto pare no!
Sembra vivano sulle nuvole,
si nutrano d'aria
e al posto degli occhi abbiano dei "cuoricini" come nei cartoni animati.
Non si possono affermare cose simili nel 2011. E' pura fantasia.

I soldi sono NECESSARI, non per forza in quantità industriale, ma devono essere abbastanza da poter soddisfare non solo le necessità primarie, ma anche quelle secondarie.

Perchè altrimenti la vita diventa una frustrazione continua,
un calvario fatto di domande del tipo
"come farò questo mese a pagare le bollette?"
oppure
"come faccio a costruire un futuro per i miei figli se a fatica riesco a comprare i libri per le elementari?"
o ancora
"Carne o patate? Patate, anche oggi"
insomma, siamo vivi perchè respiriamo, ma non si può chiamare vita questa.

La realtà è che ci tengono alle strette APPOSITAMENTE, un popolo benestante è un popolo che si può permettere anche di RIBELLARSI. Uno OPPRESSO dai tanti problemi quotidiani invece si può facilmente mettere a tacere con uno "zuccherino".

Chi detiene il potere sottovaluta però un aspetto fondamentale, cioè che un popolo ESASPERATO diventa incontrollabile e imprevedibile. E l'esasperazione è diffusa.

Gli zuccherini ormai ci fanno schifo, ne abbiamo la nausea.

O ci restituiscono la vita, o ci costringono a riprendercela.

giovedì 8 settembre 2011

Manovra: ridimensionati i tagli agli stipendi dei politici. Ennesima presa per i fondelli ai cittadini.

Bisognava aspettarselo, le promesse non sono state mantenute. Vi ricordate dei forti tagli agli stipendi dei politici che sarebbero dovuti essere inseriti nella manovra?? Dimenticateveli.
Come per magia tutto è cambiato e quello che doveva essere un deciso segnale politico nei confronti dei cittadini in questo momento di crisi bastarda in cui versa il Paese è finito per diventare l'ennesima "presa per i fodelli". Il sacrificio grosso lo faremo (come sempre) noi, per loro cambia poco...
"Era stato previsto un forte taglio all'indennità per i parlamentari con un doppio lavoro (sono avvocati, medici, notai). Quel taglio (fissato in un primo momento al 50%) è stato ridotto al 20% per i redditi sopra i 150mila, addirittura al 10% sopra i 90mila euro.
E poi è saltata fuori anche la norma salva-Quirinale, ai quali viene risparmiata la prevista stretta sugli stipendi. Per loro, nessun taglio (...)"
(continua a leggere su TgCom)
Ma cosa aspettiamo a cacciarli TUTTI? Voi non ne avete abbastanza di questo schifo?
La corda si sta spezzando e loro non se ne accorgono per niente... quando si renderanno conto sarà probabilmente troppo tardi!

Piovono sanzioni per i manifesti elettorali “abusivi”. I politici fanno ricorso. Io dico: dovrebbero arrestarli!

I privilegiati "politicamente Scorretti" colpiscono ancora. Sono sempre dalla parte della ragione a lor veduta, puri e casti come neonati. Guai a chiamarli in causa per colpe e/o abusi, perchè loro non ci stanno, si ribellano, scalciano come cavalli.

L'esempio ultimo, ma non ultimo, è rappresentato dalla pioggia di multe che ha "colpito" i politici milanesi per non aver rispettato le REGOLE sulle affissioni dei manifesti elettorali. Come riporta il TgCom si parla di gran soldi. Giusto per fare un esempio al neo sindaco Giuliano Pisapia sono arrivate ben 159 multe, per un totale di oltre 417 mila euro! La sua avversaria politica numero 1, Letizia Moratti, si è fermata a 33 verbali, che corrispondono ad oltre 70 mila euro! Ma non sono gli unici… la lista è lunga.

Naturalmente, essendo loro “innocenti" a prescindere da qualsiasi irresponsabile comportamento, non hanno affatto intenzione di pagare e preparano i ricorsi.

Si, perchè essere politico sembrerebbe significhi fottersene altamente di qualsiasi regola.  A quanto pare “Me ne Frego” è la parola d’ordine che apre le porte ai palazzi di potere.

Vogliono farci credere che non se ne occupano di certe cose, come se girando per la città non riconoscano neppure il loro volto che si trova praticamente affisso in qualsiasi posto, soprattutto dove non dovrebbe esserci. Palazzi, scuole, cartelli stradali, ringhiere, pali della luce, stazioni, treni, monumenti… tutto viene regolarmente imbrattato con orribili manifesti raffiguranti volti finto-sorridenti con accanto slogan falsi come la mille lire in moneta. Uno schifo micidiale.

E poi hanno il coraggio di fare ricorso. Dovrebbero arrestarli! Inquinano, sporcano, deturpano, abusano del loro potere e soprattutto mostrano una spiccata mancanza di senso civico. Proprio loro che dovrebbero dare il buon esempio.

Allora, cari politici, sapete cosa vi dico? Non è giusto che voi paghiate le multe, visto che lo fareste con soldi della collettività. Dovrebbero, e spero lo facciano, CONDANNARVI a svolgere lavori socialmente utili. Vi voglio vedere sui bordi delle strade a raccogliere le cartacce, nelle case di riposo ad assistere gli anziani, nelle mense pubbliche a servire da mangiare ai senza tetto, e potrei continuare all’infinito. Tutto ciò dovrebbero costrigervi a svolgerlo alla fine dell’orario lavorativo e nei fine settimana. E per lungo, lungo tempo.

Avete capito bene: è ora di iniziare a pagare di persona cari EX INTOCCABILI, il periodo dei “leciti abusi di potere” è finito. Altro che ricorsi!

E poi, per cortesia,  non prendetevela se vi dicono di “vergognarvi” e che siete dei “farabutti”, cos’altro si può dire a chi si comporta come voi?? Se tutto ciò lo facesse un "cittadino qualunque" sareste i primi a condannarlo ad alta voce, quindi, AUTO-CONDANNATEVI!!

martedì 23 agosto 2011

La Casta: Ecco quanto guadagna Lamberto Dini. ("Pensioni d'oro in un paese di latta")

Tutto ad un tratto ci "accorgiamo" che siamo sull'orlo del fallimento. Perchè in questo paese si inizia a ragionare quando il danno è fatto. La politica del "è colpa dello scorso governo" e del "finché la barca va.." ci ha portato alla resa dei conti.

E mentre ci prepariamo psicologicamente a quello che sarà l'ennesimo e forse più duro "bagno di sangue", c'è chi gode e godrà dei soliti privilegi.

Prendiamone uno a caso: Lamberto Dini.
Dal lontano 1994 percepisce ben 2 pensioni, per un totale di circa 27 mila euro al mese! A questa cifra va aggiunta l'attuale indennità da Senatore (qui trovate il dettaglio del trattamento economico dei senatori).

Fate i conti e ditemi se non vi girano le palle!
E, come ben saprete, non è il solo a godere di tali privilegi, la lista è lunga. Troppo lunga.

Per la serie: "Pensioni d'oro in un paese di latta"

(fonte)

lunedì 22 agosto 2011

Il “Canotta” Bossi: storia di un ministro “porta sfiga” che sogna la secessione...

Bossi in canottiera ed il "fido" Calderoli (Fonte: quotidiano.net)

Il "Canotta", al secolo Umberto Bossi, non molla mai. Lui ce l’ha duro dalla mattina alla sera, 24h su 24. Sempre pronto a remare contro il concetto di “Italia unita” ed a “sputare” nel piatto in cui mangia.

Anche questa volta approfitta della drammatica situazione per annunciare l’imminente arrivo dello "stato della padania".

Il “Canotta” non si limita solo a tirare in ballo i soliti discorsi da secessionista, no, porta proprio sfiga.

“Non è per domani, ma per dopodomani l'arrivo, della Padania: l'Italia, l'han capito tutti, che va giù”. Queste le sue parole riportate dai giornali.

“Belle” parole, soprattutto “rassicuranti”. Già, perchè lui non è semplicemente un ministro della Repubblica Italiana, lui è un padano.
Guai a chiamarlo opportunista, anche se siede poltrona e serve bandiera che pare non gli appartenga, si incazzerebbe di brutto e probabilmente inizierebbe ad offendere per poi, una volta finito, salutare con il dito medio alzato.

Lui è un padano, non scherziamo su queste cose per cortesia (!).

Ciò che fa lo fa per la causa, non per la poltrona. Un sacrificio, quello di essere ministro di un Paese che lascia intendere non essere il suo, che gli tocca. Ma non è solo, ci sono gli “amici fidati” che siedono altre poltrone accanto alla sua e che lo supportano moralmente.

Eh, già. Essere "padano inside" è un lavoro duro, molto duro.

Comunque ricordate che il “Canotta” Bossi è sempre lì, con la sua bella valigia verde padano pronta. Non appena l’Italia crollerà, lui diventerà “il re della padania”. E con l’armatura, lo scudo e la spada governerà il suo popolo come nessuno ha mai fatto prima.

Fine della storiella.

Bene, ora possiamo parlare di cose serie.

Viva l’Italia.

P.s. per leggere questo articolo è necessario avere il senso dello humour.

sabato 20 agosto 2011

Il “fallimento dello Stato”, le “svendite”, la “manovra”. Ora tocca a noi…

"Vendiamo tutto... Uffici, Caserme, Palazzi... Comprate gente, Comprate!".
Aprirà probabilmente presto "il Mercatino dell'usato statale" attraverso il quale, ci si augura NON per pochi spiccioli, potrebbe essere messo in vendita parte del patrimonio pubblico. Non è uno uno scherzo, come non è ancora detto succeda, ma l'ipotesi c'è ed è in fase di valutazione.

Se dovesse concretizzarsi, l’ipotesi sopra descritta appunto,  sarebbe l’ennesimo (IL) fallimento politico a 360 gradi (come già di fatto è). Sarebbe come se i “governanti di oggi e di ieri” dicessero: “nient'altro c'è da fare che questo. Perchè gli anni sono passati e i troppi errori, sprechi, abusi, conflitti di interessi, ora pesano come macigni. Dovevamo pensarci prima. Siamo dei cogl....”

Ok, ma non polemizziamo...Piuttosto aiutiamoci a vicenda. E' in atto un cambiamento epocale.

Le domande che ci poniamo sono tante, tra cui:

-Ma quanto "ossigeno" daranno queste eventuali vendite? O meglio, per quanto tempo basteranno i soldi ricavati? E poi?

Ovvio c'è anche sul tavolo una manovra, che sta facendo molto discutere ed al quale l'eventuale messa in vendita di proprietà pubbliche si andrebbe ad affiancare.

-Ma secondo voi è la strada giusta?
-Cosa si potrebbe fare per migliorare la manovra e cosa non si dovrebbe fare?
-Quali sarebbero, secondo voi, i punti essenziali da inserire?


Scrivetelo nei commenti e vediamo se qualcuno ci ascolta (ci legge).